LA BIBLIOTECA DI BABELE

BITCHES BREW



L'uomo che non ha musica dentro di sé, né è commosso dall'accordo di dolci suoni, è incline ai tradimenti, agli stratagemmi e ai profitti; i moti del suo spirito sono tristi come la notte, e i suoi affetti bui come l'Erebo: non fidatevi di un uomo simile. Ascoltate la Musica. (W. Shakespeare , Il mercante di Venezia)



  1. Ditirambo

    AvatarBy orsonwelles il 11 May 2013
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    Wie geht's dir mein Freund?
    Hast du den Gipfel erreicht?
    Nun in den Abgrund falle,
    Fürsten Spaßvogel!

    Come va, amico mio?
    Hai raggiunto la vetta?
    Ora cadi nell'Abisso,
    Principe Buffone!
    Last Post by orsonwelles il 11 May 2013
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  2. About The First Date

    AvatarBy orsonwelles il 11 Nov. 2012
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    Provarci con una donna - che non sia alla canna del gas - è come andare ad un colloquio di lavoro: vige un formalismo di circostanza per cui se anche l'azienda ch'ella rappresenta vuole solo una risorsa, materiale umano, stucco da ficcare in un pertugio e l'azienda non è nemmeno 'sto gran ché, non puoi chiederle direttamente se le va di fottere; così come del resto non potresti assumere una posizione supplice da mendico. Del resto devi darle ad intendere di voler lavorare proprio lì e da nessun'altra parte e non dare assolutamente ad intendere che se trovassi di meglio t'aggrapperesti a padron migliore. Benché, per la legge dei grandi numeri, pure questa strategia poco vincente porti anch'essa ad un risultato. Certo, magari non è proprio l'Azienda dei sogni, ma non esiste cursus honorum senza qualche lavoraccio di fatica. Del resto poi si sa che ai colloqui di lavoro ci si racconta un sacco di cazzate! E proprio perché ci si racconta stronzate l'uomo è libero di cangiar loco se lo ritiene migliore, e senza preavviso, come Don Giovanni, dandosi alla latitanza... Adieu, madame, il a eté mon plaisir, on y va, rien ne va plus... AH AH AH!
    Last Post by orsonwelles il 11 Nov. 2012
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  3. Di chi non volle conoscer la verità

    AvatarBy orsonwelles il 24 Sep. 2012
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    Lei non voleva conoscere la verità: serrava le palpebre per non vederne la luce accecante, divina, ma era come fissare il sole, quando la luce si intravede anche ad occhi chiusi e appare di un rosso fuoco; si turava le orecchie per non udirne le note tragiche, sublimi, che sarebbero state insostenibili per il suo udito, mai mai tappo sarebbe stato così stagno, perché qualche suono avrebbe comunque eluso i suoi timpani; si chiudeva le narici perché quello che a lui appariva aria di montagna per lei era un lezzo insopportabile, ma era come essere nel mezzo di una discarica, non serviva a nulla; si narcotizzava per non sentire i colpi dolorosi che questa sferzava sulle sue membra, ma neanche questo funzionava, lo scudiscio era troppo duro... Eppure, per quanto facesse, la verità era lì di fronte a lei, troppo grande perché potesse parer di nulla, e così non vi fu più sordo di chi non volle sentire, cieco di chi non volle vedere, stolto di chi non volle capire. Ahimè, come posso insegnarti il messaggio estremo se io stesso troppe volte l'ho ritrattato per debolezza?
    Last Post by orsonwelles il 24 Sep. 2012
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  4. Delle amicizie inutili

    AvatarBy orsonwelles il 27 Aug. 2012
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    Certe amicizie, con l'incedere del tempo, si rivelano un binario morto, anche se per anni le si è credute preziosissime, indispensabili. Si pensava di trarne vantaggio, nel senso innocente del termine, ricchezza, supporto e comprensione, ma invece queste succhiavano linfa vitale e occasioni, e al momento opportuno sapevano fare il proprio tornaconto ad altrui detrimento. Dopo tutto chiunque è abbastanza forte per sopportare male altrui, proprio perché tanto non lo tocca; e così queste fallaci amicizie, mentre ci davano una pacca sulla spalla discettando con noi del male di vivere e dei massimi sistemi filosofici, con la sguardo e il pensiero erano già da un'altra parte, mentre con l'altra mano ci scippavano i viveri dallo zaino. In aggiunta il tempo passava, e man mano ciascuno prendeva la propria strada credendola parallela a quella dell'amico; strade contigue, vicine; ci si diceva che è nell'ordine delle cose che ognuno intraprendesse le proprie scelte, ma questi sentieri andavano allontanandosi e con essi ogni forma di comunicazione. Ora si guarda indietro e si scopre con amarezza che non se n'è cavato un ragno da un buco anche se ai bei tempi si credeva importante il vedersi e il pascersi nel mal comune, ma forse i bei tempi non ci sono mai stati. Ora c'è più nessuno laggiù? A saperlo prima si sarebbero privilegiate altre frequentazioni, più vitali, foriere di più liete avventure, a questo punto mi viene da dire più convenienti, opportune, proficue, visto che nel momento della necessità nessuno si volta a guardare il viandante caduto, ma col senno di poi... Via, si volti pagina allora. La vita è costellata di milioni di errori incredibilmente simili: abbastanza diversi perché non si cada due volte nello stesso identico, ma così ingannevolmente somiglianti da indurci a pensare si tratti di tutt'altro errore e così infiliamo per l'ennesima volta il piede nella tagliola.
    Last Post by orsonwelles il 27 Aug. 2012
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  5. Sveltina

    AvatarBy orsonwelles il 25 Aug. 2012
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    Le affinità disgregative: Lei vuole Lui ma Lui vuole un'Altra; l'Altra vuol Qualcun Altro, e Qualcun Altro se la spassa con un'Altra... E così le attrazioni non si incontrano mai e si finisce o con un pugno di mosche, o a sorseggiarsi un aperitivo e magari finire a letto con qualcuno di cui ci si fotte poco o nulla. Allora dico questo: se non si sente dentro di sé il motore che romba, non varrebbe la pena di gettare quella disgustosa maschera d'ipocrisia dietro la quale si cela la vana ricerca dell'altra metà e far del sano sesso a destra e a leva senza troppe pretese e rotture di cazzo? senza stupidi mendaci corteggiamenti e frasi trite e vuoti cliché?
    Last Post by orsonwelles il 25 Aug. 2012
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  6. Gli addii

    AvatarBy orsonwelles il 24 Aug. 2012
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    Lasciamo che il sole soffochi da sé lentamente nel diafano e inerte cielo serotino di questo Inferno di quarzo, e che la notte prenda il sopravvento, ma non ci si illuda: sarà una notte che non porterà consiglio, ma solo un pianto amaro e inutile: le lacrime d'acciaio dell'uomo che ha imparato una lezione e ha un insegnamento da impartire; ma quando è ormai troppo tardi, e scopre di aver perso ciò che più era importante ma che quando aveva non ha mai tenuto nella debita considerazione; quando avrebbe potuto invocare la donna amata come un Lare o un Penate nei momenti di peggior scoramento, ed essa sarebbe accorsa al nostro giaciglio sofferente ancor prima di sentire il rumore dei nostri singhiozzi. Il treno, spesso, passa una volta sola nella vita, e se lo si perde, o vi si scende perché stanchi del viaggio anche se sarebbe stato forse il più bello della nostra vita, una seconda occasione non verrà data. Giacerà come una lattina vuota sul bordo delle rotaie, gettata attraverso il finestrino di uno stolido viandante che avrebbe potuto dissetarsi in eterno di quel nettare divino. Come un prezioso orologio automatico dimenticato su una panchina, destinato a fermarsi perché non indossato e ad esser preso da qualcun altro che forse saprà farne maggior cura. Così Orfeo perde la sua Euridice, non perché si volta, ma proprio perché non lo fa, anche se non per indifferenza ma perché come un Don Giovanni ama le venture leggiadre e galanti per paura di una sola cosa: della responsabilità che un amore come quello comportava, e che una pianta non irrigata si secca. Cosa sarebbe successo allora se quel dì fatale di settembre non fossi sceso e non avessi sentito il peso delle sue lacrime di piombo e il suo odore addosso a me, la sua disperazione frammista alla speranza che sarei ritornato sui miei passi quando invece non l'ho fatto... Cosa mi rimane? Quel che ho creduto di volere, compagnie leggere, che è come dire il vuoto intorno e dentro a me. La compagnia contingente di una donna che non amo, e che tra parentesi è quella con cui l'ho umiliata, Lei, l'unica, La Divina Potestà, la Somma Sapienza e il Primo Amore; la solitudine delle luci rutilanti nella notte milanese tra locali à la page e la vetrina del bar dalla quale osservo tutto questo mestamente fumando una sigaretta con l'etere in mano. Ma non ne ingoierò mai abbastanza per soffocare questo dolore. Ecco, ora lei se n'è andata e io non potrò mai dirle, dimostrarle quanto l'ho amata, anzi, che forse è l'unica donna che io abbia mai amato e che mai amerò.
    Last Post by orsonwelles il 24 Aug. 2012
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  7. Sexus

    AvatarBy orsonwelles il 12 May 2012
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    Dopo tutto credo che il sesso non sia poi così importante. Non nella misura in cui i media ce lo propinano così subliminalmente da condizionare le nostre scelte e i nostri gusti. Non nella misura in cui ce lo propone fino allo sfinimento la rete. Credo che se ben vissuto, senza farne una psicosi o una ragion d'essere, come scegliere una meta turistica in esclusiva funzione di quanta figa o meno ci possa essere e quanto propensa a farsi infilzare; ecco, credo che se si lascino da parte tutte queste sovrastrutture e condizionamenti, ci si possa rapportare al sesso nel giusto modo, privilegiando la qualità rispetto alla quantità, scevri da ogni nevrosi o ansia da prestazione. Meglio la sacra ritualità di un preliminare ben fatto che la bieca necessità di una scopata da conigli.

    Edited by orsonwelles - 22/5/2012, 20:42
    Last Post by elio77 il 3 Feb. 2013
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  8. Del nulla, del Messia

    AvatarBy orsonwelles il 11 May 2012
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    Carenza di personalità, omologazione, Amor vacui, autodistruzione della coscienza di sé: credo sia uno dei peggiori mali che ammorbi la civiltà moderna; anzi, ho il fondato sospetto che forse abbia infestato anche quelle passate più di quanto noi si possa immaginare, giacché quel che rimane delle civiltà passate è solo quello che il gusto "dell'adesso" ha valutato migliore rispetto ad altre cose e dunque la punta di un iceberg; un iceberg tuttavia cangiante a seconda di come ci batte il sole, perché non è affatto sicuro che questo gusto "del qui e ora" o "dell'allora" potrebbe ancora essere più quello del domani. Così un autore tanto vituperato al suo tempo diverrà l'eroe dell'avvenire e finirà nel Lete doman l'altro; l'artista oggi popolare, nel volgere di una notte non sarà nemmeno più considerato tale, perché paladino di quel conformismo, di quel nichilismo vacuo, di quella assenza di personalità che la ristretta intellighenzia al governo del giorno appena nato casserà come pessimo. Allora tu pensi: "Forse sono io che non vado" accorgendoti che tutte o quasi le persone che ti circondano sembrano copie sbiadite deambulanti uscite da una fotocopiatrice scassata. Che una vale l'altra perché tutto val poco. No, è proprio così, e allora ti rassegni, e l'apatia, l'anaffettività, l'attesa forse vana, diventa il male minore, l'arma peggiore contro contro l'omologazione al nulla, ma è comunque una sconfitta, cocente, e un'alternativa non c'è. Un po' come il popolo ebraico che attende un Messia che non arriverà mai perché è già arrivato, o, se mai giungerà, sarà nel luogo e al momento sbagliato, nel sonno o mentre faremo la doccia e così non sentiremo il campanello suonare. E così come il popolo ebraico inviso ai molti.

    Edited by orsonwelles - 11/5/2012, 20:39
    Last Post by orsonwelles il 11 May 2012
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  9. Il transatlantico "Trauermarsch"

    AvatarBy orsonwelles il 6 May 2012
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    Nulla di nuovo all'orizzonte. Indistinto uniforme bianco e nero senza contrasto. Grigio senza scale di tonalità. Niente di interessante, allo stato. Alla radio, tra un'interferenza e un'altra, pare di capire che Torri, Cavalli e Alfieri sono state mangiate. Dal telegrafo giunge la notizia: soffiata anche la Regina nella partita contro le Parche, vien dato quasi certo. La chiromante di bordo non sa più leggere i palmi levigati dei marinai, le impronte cancellate dall'attrito e dal maneggiare continuo con le cime. Il pagliaccio è affogato qualche giorno fa sporgendosi troppo dalla prora. La corrente centripeta creata dallo scafo lo ha trascinato dritto dritto fino a prua ed è finito tritato dalle eliche. L'equipaggio non vi ha troppo fatto caso. Il repertorio delle gag era sempre lo stesso ogni sera e alla fine il pubblico si è assuefatto a tal punto da non prestarvi più attenzione. Noioso trito, sempre la solita particella. Della sua morte si è accorto solo uno dei pochi turisti a bordo che lo ha visto proprio nell'istante in cui volava di sotto. Un transatlantico che può ospitare un milione di persone e che conta si e no cento anime tra personale e ospiti. Il Capitano è andato, non si sa dove. Ma neanche della sparizione del capitano nessuno si è accorto se non fosse per l'inquietante quesito: chi pilota? Il personale attende, attende impaziente. Che si fa adesso? Serpeggia l'ansia, vibra l'agitazione nell'aria stagnante. Abbandonare la nave e calare le scialuppe? A che pro se non si sa dove andare, se non si conoscono i presagi del cielo? Se anche si sapesse, c'è il vento fermo che non porta da alcuna parte. Muoversi a vuoto, senza effetto, in assenza di gravità. Aere uniformemente bigio. Avaria a bordo. Bonaccia. Una lattina che galleggia desolata nell'oceano, del quale nemmeno si vede il confine col cielo. Terraferma, nulla, neanche col binocolo. Inutili sestante e bussola e cannocchiale. Bruma. Bruma. Solo nubi indistinte. Nel silenzio più assoluto e nella noia più totale ai marinai non rimane nemmeno più il gioco di indovinare forme note nelle nubi. E il ronzio sordo del motore che va e le ventole vanno su un piano talmente monotono che è come se si stesse fermi. Le vele sgonfie pendono flaccide come degli strofinacci bagnati su una corda.

    Gente che parte...
    Last Post by orsonwelles il 6 May 2012
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  10. Della corrente

    AvatarBy orsonwelles il 5 May 2012
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    Tutto scorre, fermare l'attimo è impossibile. Anche se vediamo trascinato dalla corrente un tronco di felicità e riusciamo per avventura ad aggrapparci, la forza dell'acqua é tale che la presa si allenta e ci troviamo in un sol momento senza appigli; il moto tanto forte e tumultuoso che non basteranno tutti i nostri sforzi per guadare il fiume e trovare un attimo di pace sul greto... Fosse anche una sterpaglia mezza secca a darci presa...

    Edited by orsonwelles - 5/5/2012, 21:04
    Last Post by orsonwelles il 5 May 2012
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