Mia cara,
rispondo solo ora alla tua, l'ultima che mi hai inviato è stata dirottata dal servizio postale della nostra comune metropoli a quella in cui mi trovo ora solo due giorni fa. E anzi, mi scuso di aver indugiato altro tempo, sebbene poco, pochissimo per scriverti la presente, anziché riscontrarti immantinente. Se mi farebbe piacere rivederti? Si. Se mi piacerebbe condividere con te ancora qualcuno dei momenti di quelli che hanno reso il nostro rapporto così speciale nonostante non si stia più insieme – ma chi può dirlo cosa sarà? Si. Se mi andrebbe di vedere con te quella mostra monografica di arte erotica a Siena? Si. Ho sempre trovato tremendamente sensuali, carnali le donne di Manara, così languide, passive, remissive e allo stesso tempo così amazzoniche, cosa non darei per farmi una cavalcata con una delle donne dei suoi schizzi. Ma vedi, purtroppo sono perseguitato e braccato dai creditori; da ormai due anni chiedo prestiti e anticipi a destra e a manca per menare la sfarzosa vita che mi hai visto sempre menare e che diversamente non sarei mai riuscito a permettermi. Se non fosse stato per la banche e per la munificenza degli amici e delle fidanzate con cui sono stato, più qualche modesto obolo da parte di coloro che mi diedero i natali, avrei vissuto ai limiti dell'indigenza e nell'indigenza sarei tornato se avessi atteso ancora nel darmi alla fuga. Di qui la necessità di menare le tolle quanto prima e nel più assoluto incognito. Come non bastasse, c'è anche che nell'ultimo periodo ho, con una certa incoscienza, lo ammetto, corteggiato e illuso diverse donne, libere e sposate, adolescenti e consumate signore di mezz'età, che ora giurano solennemente di lavare col mio sangue l'onta di averle disonorate con false promesse, come biasimarle? Mi cercano, mi seguono, brigano perché le cose mi vadano male e mi accada qualche sciagura, mi lanciano maledizioni tanto impudenti e sfacciate che nemmeno oso riferirti dalla vergogna che proverei nel riportartele e dal timore che possano diventare reali. Ma sai, l'ho sempre detto, dare credito a ciò che un uomo dice sotto l'effetto dei fumi dell'alcool è da folli e ingenui, tutto è vero e tutto genuino finché ne dura l'effetto, ma quando si torna sobri le cose dette sfumano e la serietà di un'impegno preso quando si è sbronzi, da lucidi sembra solo una stupida celia adolescenziale, ma quale temibile senso di colpa ti afferra quando scopri che tutte le cazzate che hai detto mentre eri ubriaco marcio sono state prese alla lettera. E così da lucido paghi a caro prezzo ciò che dici ebbro. Ma chi è quel cretino che disse in vino veritas? In realtà non avevo grandi pretese dopo una lunga relazione come la nostra: ciò che andavo cercando era solo sesso spicciolo, posso dirtelo in sincerità; ho avuto voglia di sperimentare, provare, giocare; volevo soltanto divertirmi e gozzovigliare; imbarcarmi, se proprio dovevo, al limite, in storie leggere, vanesie...
Read the whole post...
Last comments