LA BIBLIOTECA DI BABELE
  1. Del crepuscolo dell'uomo e del compito del nuovo aristocratico

    AvatarBy orsonwelles il 29 Sep. 2013
     
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    Siamo una specie animale contro natura: è il vecchio a dover chinare la testa, farsi da parte e soccombere, non il giovane. È l'uomo a doversi adattare all'ordine naturale e non questo all'uomo. Facciamo mattanza di piante e bestie oltre quanto ci occorrerebbe, quando gli altri animali uccidono per stretta necessità e per istinto predatorio. Di questo istinto, a noi è rimasto un gusto crudele e sadico nel vedere tutto ciò che è altro al di fuori del nostro io soffrire e perire senza che vi sia una necessità. Abbiamo eretto una torre di Babele al superfluo, alla ricchezza fine a sé stessa, alla scatocrazia. Compito dell'aristocratico moderno di ora come di allora - in senso etimologico del termine, il migliore - è spazzare via il pattume per il bene universale e lasciare quel poco che occorre e ancora c'è di buono. Potrebbe essere necessario cancellare quattro o cinque miliardi persone, che io vi faccia parte se non son degno di essere annoverato fra i migliori, ma che per una volta tutto avvenga senza il solito senso di colpa, che fino ad oggi ai nostri imbelli reggenti è del tutto mancato per i guasti provocati.
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